
Dal XI Rapporto di Itinerari Previdenziali, presentato alla Camera dei Deputati, emergono alcune proposte volte a garantire la sostenibilità del sistema pensionistico italiano. Tra le varie misure proposte, si distingue l'idea di introdurre un "superbonus" destinato a coloro che decidono di ritardare la loro uscita dal mondo del lavoro.
Secondo il Rapporto, il sistema previdenziale in Italia manterrà la sua stabilità per i prossimi 10/15 anni, anche quando la maggior parte dei lavoratori appartenenti alla generazione "baby boomers" (nati dal Dopoguerra al 1980) raggiungeranno l'età pensionabile. Il Paese sta attraversando una delle "transizioni demografiche più impegnative della storia", a causa dell'invecchiamento progressivo della popolazione e del declino del tasso di natalità, fenomeno che al momento non mostra segni di inversione.
Nel rapporto presentato, si osserva un incremento del numero di pensionati: nel 2022, gli assegni pensionistici ammontavano a 16.131.414, rispetto ai 16.098.748 del 2021 e ai 16.004.503 del 2018. Inoltre, il rapporto evidenzia che l'Italia è uno dei Paesi europei con un'età media di pensionamento tra le più basse, pari a 63 anni.
La relazione sottolinea la necessità di adottare nuove misure volte a favorire una permanenza più prolungata nel mondo del lavoro per la popolazione anziana. Alberto Brambilla, presidente di "Itinerari Previdenziali" e sottosegretario al Lavoro, sostiene che la corsa della politica negli ultimi anni a individuare nuove formule per l'accesso al pensionamento anticipato, senza un progetto ben definito, ha portato a un'eccessiva flessibilità, vanificando gran parte dei risparmi previsti dalla riforma Monti-Fornero.
Per garantire la solidità del sistema pensionistico, Brambilla propone una significativa semplificazione dei canali per il pensionamento anticipato, limitandola a fondi in surplus, isopensione e contratti di solidarietà. Il sottosegretario suggerisce anche di mantenere l'anzianità contributiva attuale, ossia 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, con possibilità di riduzioni per donne e lavoratori precoci. Infine, Brambilla auspica l'implementazione di un "superbonus" per coloro che decidono di rimanere al lavoro fino ai 71 anni e la parificazione delle regole per i lavoratori "contributivi" puri a quelle degli altri lavoratori.