
Il rinnovo del contratto dei lavoratori del settore bancario è alla battute finali. Nell'incontro di ieri, il Casl, presieduto da Ilaria Dalla Riva, e i segretari generali delle cinque principali sigle sindacali (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin) si sono nuovamente riuniti per cercare di definire l'accordo, dopo alcuni giorni di negoziazioni incerte. Pertanto, i circa 280.000 lavoratori, in attesa da quasi un anno e con il contratto scaduto, potrebbero ricevere le risposte attese entro venerdì.
Particolarmente attese sono le decisioni riguardanti la parte economica, con l'ipotesi di aumenti salariali di 435 euro a regime distribuiti in tre anni. Nel pomeriggio di oggi mercoledì 22 novembre 2023 è programmato un incontro plenario durante il quale l'Abi presenterà ufficialmente ai sindacati il pacchetto definitivo contenente le nuove disposizioni contrattuali. Precedentemente, alle 11, si terrà una riunione tecnica per definire aspetti cruciali come la modalità di definizione dell'orario di lavoro, la durata triennale del contratto, la gestione delle nuove tecnologie e della banca digitale, la mobilità, i trasferimenti, l'utilizzo del Fondo per l'occupazione, la presenza dei lavoratori nei consigli di amministrazione delle banche, la fungibilità dei quadri direttivi, il ripristino completo della base di calcolo del trattamento di fine rapporto, la formazione, la maternità e le malattie.
La firma dell'accordo tra il settore bancario e i sindacati potrebbe concretizzarsi già tra domani e venerdì. La seduta d'urgenza del Casl ieri mattina sembra aver giocato un ruolo decisivo nel superare gli ostacoli. Infatti, solo il giorno precedente sembrava che ogni possibilità di accordo fosse compromessa, con un crescente distacco tra le organizzazioni sindacali e l'Abi. Nel pomeriggio, la revisione delle proposte normative, con le osservazioni presentate dai sindacati tramite la segretaria nazionale della Fabi, Elisabetta Mercaldo, insieme al "generale" Sileoni, ha contribuito a delineare una via di soluzione. Secondo le indiscrezioni, gli aumenti salariali avranno effetto dall'1 dicembre, con una parte di arretrati a partire dal 2023 (dettaglio ancora in fase di definizione).
Tra gli altri punti salienti del nuovo contratto, è previsto il ripristino al 100% della base di calcolo del Tfr, che era stata ridotta nel 2012 e parzialmente ripristinata nel 2019. Saranno apportate modifiche anche alle politiche di mobilità e trasferimento del personale, con un incremento sia dei chilometri sia dell'età al di sopra dei quali la banca non potrà trasferire un dipendente. Le politiche commerciali rimangono al centro del dibattito, con il potenziamento del comitato bilaterale nazionale responsabile delle pressioni commerciali sulla rete vendite, che verrà completamente recepito nel contratto nazionale.
Inoltre, è previsto che l'attuale fondo per l'occupazione, originariamente destinato all'assunzione dei giovani under 35, possa essere utilizzato anche per coprire una parte (il 25%) degli stipendi dei lavoratori senior che optano per il part-time, in cambio dell'inserimento di nuovi giovani. Dal 2010 ad oggi, grazie a questo fondo, sono stati assunti 40.000 giovani, un risultato fortemente rivendicato dal sindacato.