
In Italia circa 80.000 lavoratori operano come rider per piattaforme di consegna come Deliveroo, Glovo e Just Eat. Si parla spesso, ed a ragione, di sfruttamento. Ma non è nemmeno il caso di ignorare che con questa attività non è poi così difficile arrivare a guadagnare anche 4mila euro al mese. Certamente, lordi. Che più lordi non si può: perché da queste cifre vanno dedotte le ritenute, le tasse e soprattutto i costi legati al trasporto.
I rider indossano divise con strisce catarifrangenti, auricolari Bluetooth nelle orecchie e portano le borse termiche sugli spallacci. Il cellulare è montato sui manubri di bici e scooter. Li vediamo spesso in gruppo, in attesa del bip della notifica che indica la prossima consegna: raggiungere il ristorante, ritirare la merce e consegnarla al cliente, poi tornare alla base e aspettare il prossimo ordine.
È importante notare che i corrieri delle piattaforme di consegna non lavorano nell'ombra, ma sono regolarmente dichiarati.
Certo, il lavoro richiede sacrifici, con alcuni rider che passano dieci o undici ore in strada. Tuttavia, soprattutto nelle grandi città con molte consegne, è possibile guadagnare cifre rispettabili. Il primo contratto collettivo europeo dei rider, in vigore da tre anni, ha stabilito salari minimi, riconosciuto i giorni festivi, e previsto copertura assicurativa da parte delle piattaforme e bonus in base al numero di consegne.
Tuttavia, non tutti i rider riescono a raggiungere cifre elevate come 4.000 euro al mese. Alle quali devono comunque sottrarre le spese per il carburante, l'acquisto e la manutenzione degli scooter, nonché il cibo durante le pause, senza dimenticare le multe inevitabili.
Giusto per fare un esempio concreto di quanto si guadagna con questo lavoro, Deliveroo paga i rider 3,77 euro lordi per ogni consegna, basandosi su una media ponderata di tutto il team. Questo sistema di pagamento non tiene conto della distanza percorsa, ma piuttosto del tempo stimato per la consegna. Tuttavia, nonostante l'aumento del costo della benzina, da diverso tempo le tariffe non sono state adeguate, il che porta spesso i rider a rifiutare ordini poco convenienti.
Per quanto riguarda la puntualità delle consegne, al momento non sono previste sanzioni per i ritardi, ma i clienti possono seguire il percorso dei rider tramite l'applicazione. In caso di problemi, i rider hanno accesso a un centro assistenza che può mettersi in contatto con il destinatario dell'ordine.
Molti rider lavorano per diverse società di consegna contemporaneamente, ma esistono differenze significative tra le modalità di lavoro. Just Eat assume i rider come dipendenti, mentre con Deliveroo e Glovo, i guadagni annui fino a 5.000 euro vengono dichiarati come lavoratori autonomi. Quando si supera questa soglia, diventa necessario avere una partita IVA.
Di fatto, tra i rider esiste comunque una crescente preoccupazione per la mancanza di certezze e garanzie sul futuro dei loro guadagni. Ad esempio, l'aumento del numero di rider sulle piattaforme porta spesso a un calo delle tariffe.