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Corte costituzionale: incostituzionale il tetto di sei mensilità per il licenziamento illegittimo nelle piccole imprese

Corte costituzionale: incostituzionale il tetto di sei mensilità per il licenziamento illegittimo nelle piccole imprese

Con la sentenza n. 118 del 21 luglio 2025, la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale il limite massimo di sei mensilità previsto come indennità risarcitoria per i lavoratori licenziati illegittimamente nelle piccole imprese.

Secondo i giudici, una simile previsione – fissa e uniforme, indipendentemente dalla gravità del vizio del licenziamento – risulta in contrasto con i principi sanciti dalla Carta fondamentale.

I PRINCIPI VIOLATI

La Consulta ha sottolineato come la fissazione di un “tetto rigido”, unita in alcuni casi alla possibilità di dimezzamento dell’indennità, impedisca di applicare in modo corretto i criteri di adeguatezza, proporzionalità e congruità.

Un risarcimento così standardizzato, infatti, non tiene conto delle peculiarità del singolo caso e non è in grado di garantire al lavoratore un ristoro adeguato del danno subito. Ciò viola il principio di eguaglianza e dignità sancito dall’articolo 3 della Costituzione.

L’INVITO AL LEGISLATORE

Nella sentenza, la Corte ha rivolto un chiaro invito al legislatore italiano a intervenire per ridefinire i criteri di calcolo dell’indennità.

Secondo la Consulta, occorre considerare non solo il numero dei dipendenti, ma anche altri indicatori della forza economica dell’impresa, come ad esempio il fatturato, così da garantire una maggiore sostenibilità per le aziende e una più equa tutela per i lavoratori licenziati illegittimamente.

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