Compilare e inviare il modello 730 all’Agenzia delle Entrate richiede massima attenzione. Errori o omissioni possono comportare sanzioni da 250 a 1.000 euro, anche quando non ci sono imposte da versare. La responsabilità ricade sempre sul contribuente, anche se si utilizza il modello precompilato, che non esonera da controlli successivi.
COMPILAZIONE ERRATA: COSA CONTROLLARE
Accettare un 730 precompilato senza modifiche riduce il rischio di controlli preventivi, ma non mette al riparo da verifiche successive. È fondamentale verificare ogni dato e, se necessario, correggere eventuali incongruenze con un modello integrativo o sostitutivo. In caso contrario, le sanzioni possono arrivare fino al 180% dell’imposta evasa.
QUANDO LA DICHIARAZIONE È OMESSA
La situazione più grave è quella della dichiarazione omessa, che si verifica non solo se il 730 non viene presentato, ma anche se inviato con oltre 90 giorni di ritardo rispetto alla scadenza ordinaria del 30 settembre. Per il 2024, ad esempio, il limite ultimo è fissato al 29 dicembre.
Un 730 può risultare omesso anche in caso di:
- utilizzo di modelli non conformi a quelli ministeriali (invio cartaceo);
- mancata sottoscrizione del contribuente, sanabile entro 30 giorni dalla segnalazione.
ERRORI COMMESSI TRAMITE CAF O PROFESSIONISTI
Affidarsi a un Caf o a un professionista non sempre mette al riparo da sanzioni.
- Se l’errore dipende dal Caf, il contribuente paga soltanto la maggiore imposta dovuta, senza sanzione.
- Se l’errore nasce da informazioni errate fornite dal contribuente, la responsabilità resta sua, con obbligo di versare sia l’imposta che la sanzione.
Esempio: se si dichiara al Caf un assegno di mantenimento di 6.000 euro quando in realtà è di 10.000 euro, l’errore non è imputabile al Caf e il contribuente dovrà pagare la differenza con relativa sanzione.
QUALI ERRORI NON SONO SANZIONABILI
Non tutti gli sbagli fanno scattare una multa. Errori formali, come quelli sul codice del sostituto d’imposta o nelle scelte per il 2, 5 e 8 per mille, non incidendo sulle imposte, non sono sanzionabili.
DATI DA CONTROLLARE CON ATTENZIONE
Per evitare problemi è necessario verificare con cura i dati che incidono direttamente sul calcolo dell’imposta:
- redditi da lavoro, pensione o altre fonti;
- dati catastali e dei fabbricati;
- spese detraibili e deduzioni;
- familiari a carico, che danno diritto a specifiche detrazioni.
Un controllo accurato del 730 è quindi l’unico modo per evitare sanzioni e garantire la correttezza della dichiarazione.
