Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha escluso l’ipotesi di concedere all’Agenzia delle Entrate l’accesso diretto ai dati dei conti correnti per velocizzare le procedure di riscossione. Una scelta netta, che chiude alla prospettiva di un “Grande Fratello fiscale”, mentre restano aperte le discussioni su altri strumenti di gestione dei debiti tributari e sulle possibili misure da inserire nella prossima Manovra 2026.
STOP AL CONTROLLO DEI CONTI CORRENTI
Interpellato sulla relazione della Commissione tecnica sulla riscossione, Giorgetti ha definito impraticabile la proposta di monitorare costantemente i saldi bancari dei contribuenti per procedere a pignoramenti mirati.
«Rimarrà una proposta, non credo proprio che ci siano le condizioni per fare una roba del genere» ha dichiarato il ministro, sottolineando che l’idea – pur presente da anni – non troverà spazio nell’agenda del Governo.
Il progetto prevedeva la possibilità di utilizzare i dati dell’Anagrafe tributaria e dei rapporti finanziari per dare il via a procedure coattive basate sulle disponibilità liquide dei contribuenti. Una prospettiva che, secondo Giorgetti, non sarà messa in campo.
STRALCIO DEI CREDITI INESIGIBILI
Diverso il discorso per lo stralcio delle cartelle ormai inesigibili, un’ipotesi che resta sul tavolo. La relazione tecnica stima un magazzino di 408,5 miliardi di euro di crediti difficilmente recuperabili, così suddivisi:
- 338,03 miliardi legati a contribuenti deceduti, società cancellate, procedure concorsuali concluse o debiti prescritti
- 70,44 miliardi riferiti al periodo 2000-2010, ancora formalmente esigibili ma considerati senza reali prospettive di riscossione
In totale, lo stralcio riguarderebbe 9,2 milioni di contribuenti e 27,6 milioni di cartelle esattoriali, con effetti che toccherebbero non solo l’Erario ma anche gli enti locali. Resta da chiarire se si procederà con uno stralcio automatico per tutte le posizioni o se saranno previste limitazioni in base alla tipologia di debito.
ROTTAMAZIONE QUINQUIES
Accanto al tema dello stralcio, il Governo valuta anche una nuova edizione della Rottamazione delle cartelle, la cosiddetta quinquies. Questa riguarderebbe i debiti affidati all’agente della riscossione tra il 2000 e il 31 dicembre 2023.
Il meccanismo ricalcherebbe quello delle precedenti definizioni agevolate: pagamento integrale del debito originario, con sconto su sanzioni e interessi. Sono allo studio regole più flessibili, sia sulla decadenza dai piani di pagamento sia sulle modalità di rateizzazione, che potrebbero essere più estese rispetto al passato.
LA POSIZIONE DEL MINISTRO
Giorgetti non ha preso posizione definitiva sulla Rottamazione quinquies, limitandosi a sottolineare la necessità di valutare attentamente l’impatto delle misure sui conti pubblici.
«Non si esclude nulla» ha dichiarato, invitando però alla prudenza in vista delle prossime scelte di politica fiscale.
