I dati più recenti del Ministero delle Finanze confermano la tendenza al rialzo del gettito fiscale. Nei primi nove mesi del 2025 le entrate tributarie erariali hanno raggiunto 426,9 miliardi di euro, con un incremento del 2% rispetto allo stesso periodo del 2024. A trainare la crescita sono soprattutto l’aumento delle imposte indirette e il miglioramento delle attività di accertamento e controllo, mentre calano le entrate legate al lavoro dipendente, effetto della riforma IRPEF entrata in vigore a inizio anno.
TASSE E TRIBUTI: IN AUMENTO LE IMPOSTE DIRETTE
Le entrate totali mostrano un andamento differenziato: le imposte dirette restano sostanzialmente stabili (+0,3%), mentre crescono in modo significativo quelle indirette.
Nel dettaglio:
- IVA: +2,8%
- Imposta di registro: +4,6%
- Imposta di bollo: +28,8%
- Tasse ipotecarie e catastali: +0,4%
In rialzo anche le accise sui prodotti energetici, con incrementi su oli minerali (+1,7%), energia elettrica (+13,3%) e metano (+34,9%).
IMPOSTE DIRETTE A DUE VELOCITÀ
Il gettito delle imposte sui redditi segna un calo del 2,1%, dovuto soprattutto alla riduzione delle ritenute sul lavoro dipendente. È l’effetto della riforma IRPEF che ha accorpato i primi due scaglioni e aumentato le detrazioni per redditi fino a 15.000 euro, alleggerendo il prelievo sui lavoratori a basso reddito.
A crescere sono invece le tasse sui redditi da lavoro autonomo (+5,1%), gli acconti su bonus e detrazioni (+9,6%) e le imposte sostitutive sui redditi da capitale e plusvalenze (+12,9%), segno del buon andamento del risparmio gestito e dei mercati finanziari.
CONTROLLI E ACCERTAMENTI IN CRESCITA
Un apporto importante alla crescita del gettito deriva dalle attività di accertamento e controllo fiscale, aumentate del 10,8% rispetto al 2024. In particolare, le imposte dirette contribuiscono con un incremento del 19%, mentre quelle indirette registrano un +3,4%.
LA COMPOSIZIONE DEL GETTITO FISCALE CAMBIA
Il quadro complessivo evidenzia uno spostamento del peso fiscale: la quota di IRPEF sul totale delle entrate scende dal 41,7% al 40%, mentre cresce quella delle altre imposte dirette, dal 15,9% al 16,7%, trainata soprattutto dai redditi da capitale.
In parallelo, aumenta il peso delle imposte indirette, con l’IVA che passa dal 29,6% al 29,8% e le altre imposte indirette che salgono dall’8,2% al 9,5%.
Nel complesso, il 2025 segna dunque un riequilibrio della pressione fiscale: meno peso sull’IRPEF dei lavoratori dipendenti, ma più contributo da consumi, risparmi e attività di controllo.
