Il Governo si prepara a rivedere profondamente la prestazione universale per anziani, la misura introdotta nel 2025 per sostenere gli over 80 con disabilità gravissima. Dopo un primo anno di risultati deludenti, l’Esecutivo lavora a una riforma della soglia ISEE, che potrebbe passare da 6.000 a 12.000 euro già dal 1° gennaio 2026. L’obiettivo è ampliare la platea dei beneficiari e rendere davvero accessibile il bonus da 850 euro mensili.
UNA MISURA PARTITA CON NUMERI DELUDENTI
Il bilancio del primo anno di attuazione è stato tutt’altro che positivo. A fronte di 25.000 beneficiari previsti, soltanto 2.000 ultraottantenni hanno ottenuto l’assegno mensile per l’assistenza domiciliare. Le domande pervenute sono state poco meno di 5.000, e di queste solo il 41% ha superato i requisiti richiesti. Secondo il Ministero del Lavoro, il principale ostacolo all’accesso è stato il limite ISEE troppo basso, che ha escluso numerose persone pur in condizioni di grave fragilità economica e sanitaria.
COSA CAMBIERÀ DAL 2026
Il nuovo intervento allo studio prevede il raddoppio della soglia ISEE, che passerebbe da 6.000 a 12.000 euro. Una modifica che potrebbe aprire la strada a migliaia di nuovi beneficiari, consentendo a più famiglie di usufruire del sostegno destinato all’assistenza regolare a domicilio. La struttura dell’assegno resterebbe invariata: continuerà a integrare l’indennità di accompagnamento con una quota aggiuntiva di 850 euro al mese, finalizzata a coprire i costi per assistenti familiari qualificati o servizi di supporto domiciliare. I destinatari rimarranno gli over 80 con disabilità gravissima, ma con criteri economici più inclusivi e meno penalizzanti per chi supera di poco le soglie di reddito.
IL NODO DELLE RISORSE DISPONIBILI
A fronte dell’allargamento dei requisiti, si registra però una riduzione dei fondi stanziati per il 2026, elemento che rischia di indebolire l’efficacia dell’intervento. Secondo le prime stime, per garantire una copertura universale della misura sarebbero necessari oltre 13 miliardi di euro l’anno, cifra ben superiore alle risorse previste nel documento di Bilancio. Senza un adeguato rifinanziamento, anche l’innalzamento dell’ISEE potrebbe non bastare a soddisfare la domanda potenziale, stimata in oltre 1,3 milioni di persone.
QUANDO POTREBBE DIVENTARE OPERATIVO
L’aumento della soglia ISEE è inserito come proposta preliminare nella Legge di Bilancio 2026, ma al momento non ha ancora valore ufficiale. Sarà il Parlamento, durante la discussione della Manovra, a decidere se confermare la misura e con quali risorse. Solo dopo l’approvazione definitiva sarà possibile dare il via al nuovo assetto della prestazione universale, con criteri più ampi e inclusivi che potrebbero finalmente garantire un sostegno concreto a migliaia di anziani fragili e alle loro famiglie.
