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Pensioni, ecco cosa cambia dall’1 gennaio 2026

Pensioni, ecco cosa cambia dall’1 gennaio 2026

Le regole per la pensione cambieranno dal 1° gennaio 2026, con effetti derivati sia dalla normativa già in vigore sia dalle novità introdotte dal governo con la legge di Bilancio. Pur essendo ancora in discussione in Parlamento, il testo non dovrebbe modificare le principali misure previste per il sistema previdenziale. A inizio anno spariranno alcune forme di flessibilità, mentre altre verranno confermate.

FINE DI QUOTA 103 E OPZIONE DONNA

Per il 2026 restano invariati i requisiti standard: 67 anni per la pensione di vecchiaia e 42 anni e 10 mesi di contributi per la pensione anticipata (un anno in meno per le donne). Confermata anche l’Ape Sociale, che consente l’uscita a 63 anni e 5 mesi con un’indennità fino a 1.500 euro, riservata a disoccupati, invalidi, caregiver e lavoratori in mansioni usuranti o gravose.

Dal nuovo anno scompariranno però Quota 103 e Opzione Donna. Quota 103 – uscita a 62 anni con 41 anni di contributi – resterà accessibile solo a chi matura i requisiti entro il 31 dicembre 2025. Opzione Donna invece non verrà prorogata: resterà valida solo per chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2024, con la conseguenza che dal 2026 la misura non sarà più disponibile.

NUOVE REGOLE FISCALI SULLE PENSIONI

Dal 2026 si applicherà la riduzione dell’aliquota Irpef prevista per il secondo scaglione, relativo ai redditi tra 28.000 e 50.000 euro: dal 35% si passerà al 33%. Il beneficio massimo ammonterà a 440 euro annui, ma varia in base all’importo della pensione:

  • pensione da 40.000 euro annui: risparmio stimato di 240 euro
  • pensione da 30.000 euro annui: vantaggio di circa 40 euro

INCREMENTO AL MILIONE PIÙ ALTO

La legge di Bilancio introduce un aumento di 20 euro sulla maggiorazione sociale, il cosiddetto incremento al milione. L’importo, oggi pari a 739 euro, dovrebbe raggiungere circa 770 euro nel 2026, considerando anche la rivalutazione. La misura riguarda sia le pensioni sia i trattamenti assistenziali come invalidità civile e Assegno sociale.

RIVALUTAZIONE DEGLI IMPORTI

A gennaio scatterà la consueta rivalutazione delle pensioni, indicizzata al costo della vita. Le prime stime indicano un tasso compreso tra 1,4% e 1,7%.

Esempi degli aumenti previsti:

  • pensione da 1.000 euro: incremento tra 14 e 17 euro mensili
  • pensione da 2.000 euro: aumento tra 28 e 35 euro al mese

RIVALUTAZIONE STRAORDINARIA RIDOTTA

Per gli assegni fino al valore del trattamento minimo (circa 603 euro), l’attuale rivalutazione straordinaria del 2,2% verrà ridotta all’1,5% dal 2026. L’incremento straordinario sarà quindi più contenuto. Tuttavia, grazie ai 20 euro aggiuntivi previsti sull’incremento al milione, l’importo complessivo risulterà comunque superiore rispetto a quello del 2025.

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