
Luglio è tradizionalmente il mese in cui molti lavoratori italiani vedono la propria busta paga aumentare grazie all’accredito della quattordicesima mensilità. Si tratta di una retribuzione aggiuntiva, analoga alla tredicesima, ma con alcune importanti differenze. Non tutti, infatti, ne hanno diritto: la sua erogazione dipende esclusivamente dai contratti collettivi nazionali e non è prevista dalla legge in maniera generalizzata.
LA QUATTORDICESIMA, NON PER TUTTI I LAVORATORI
A differenza della tredicesima, che spetta universalmente ai lavoratori dipendenti, la quattordicesima è riconosciuta solo ai lavoratori di specifici settori in cui il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (Ccnl) ne prevede espressamente l’erogazione.
Tra i comparti in cui viene riconosciuta nel 2025 rientrano:
- Commercio e grande distribuzione
- Turismo
- Logistica e trasporti
- Industria chimica e alimentare
- Pulizie e multiservizi
- Studi professionali
- Assicurazioni
- Igiene ambientale
- Edilizia (limitatamente agli impiegati)
- Farmacie private
- Vigilanza privata e fiduciaria
- Trasporto ferroviario (alcune categorie)
- Operai agricoli e florovivaisti
Ne restano invece esclusi i lavoratori dei settori:
- Pubblico impiego
- Metalmeccanico
- Bancario
- Tessile
- Lavoro domestico (colf, badanti)
In questi settori, salvo rari accordi individuali, il datore di lavoro non ha alcun obbligo di versare la quattordicesima.
QUANDO VIENE PAGATA
Per chi ne ha diritto, la quattordicesima viene generalmente versata tra fine giugno e inizio luglio. La data esatta di accredito varia però da contratto a contratto: alcuni prevedono l’erogazione entro il 30 giugno, altri entro la prima settimana di luglio o più avanti nel mese.
Il Ccnl di riferimento, indicato anche in busta paga, stabilisce il momento preciso dell’accredito.
COME SI CALCOLA L'IMPORTO DELLA QUATTORDICESIMA
Il calcolo della quattordicesima si basa su una regola generale:
retribuzione lorda mensile ÷ 12 × mesi utili maturati
Il periodo di maturazione va dal 1° luglio dell’anno precedente al 30 giugno dell’anno in corso. Ogni mese lavorato (o assimilabile) dà diritto a 1/12 della quattordicesima.
Nel conteggio rientrano anche i periodi:
- di ferie e malattia
- di maternità e congedo matrimoniale
- di infortunio e cassa integrazione (se retribuiti)
Sono invece esclusi i periodi di assenza ingiustificata o di sospensione non coperta.
Chi ha lavorato per l’intero anno maturerà l’intera mensilità aggiuntiva. Al contrario, chi ha lavorato solo parte del periodo riceverà un importo proporzionalmente ridotto.
PERCHE' LA QUATTORDICESIMA SPESSO NON EQUIVALE AD UNO STIPENDIO INTERO
Molti lavoratori si aspettano che la quattordicesima corrisponda esattamente a una mensilità ordinaria, ma spesso così non è. Anche quando viene erogata per intero, l'importo netto risulta generalmente inferiore rispetto allo stipendio mensile abituale.
La ragione è legata alla tassazione:
- La quattordicesima è soggetta all’Irpef ordinaria e ai contributi previdenziali;
- Non beneficiano delle detrazioni per lavoro dipendente e per carichi di famiglia;
- In molti casi, l’Irpef pagata sulla quattordicesima è quindi più alta rispetto allo stipendio normale.
Di conseguenza, anche in presenza di un lordo identico, il netto in busta paga può essere sensibilmente più basso. A seconda della retribuzione complessiva, la differenza fiscale può arrivare anche a diverse centinaia di euro.
EFFETTI SULL'ISEE E LE AGEVOLAZIONI
Dal momento che la quattordicesima fa reddito a tutti gli effetti, il suo importo viene conteggiato anche nel calcolo dell’Isee. Pertanto, quanto percepito nel 2025 potrà influire su eventuali agevolazioni fiscali e bonus nel 2027, ovvero nell’anno in cui entrerà a pieno titolo nei redditi rilevanti ai fini dell’Isee.
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