
Approvato in via definitiva il disegno di legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese. Con il sì del Senato, arriva un nuovo strumento di valorizzazione del lavoro e di incentivo alla collaborazione tra imprese e dipendenti. La misura introduce anche un bonus fino a 5.000 euro lordi, che i lavoratori potranno ricevere direttamente in busta paga.
Partecipazione al lavoro: una nuova frontiera per le imprese
Promosso e sostenuto dalla Cisl, il provvedimento punta a rafforzare il ruolo dei dipendenti all'interno dell'impresa, favorendone la partecipazione attiva alla vita aziendale. Obiettivo della legge è duplice: da un lato stimolare la crescita economica delle aziende, dall'altro riconoscere il merito dei lavoratori attraverso forme concrete di coinvolgimento, anche economico.
Come funziona il bonus da 5.000 euro
La novità più attesa è quella prevista all'articolo 5 del provvedimento, che introduce un'imposta sostitutiva del 5% sugli importi distribuiti ai lavoratori come partecipazione agli utili, fino a un massimo di 5.000 euro lordi annui per ciascun dipendente. Si tratta di un innalzamento del tetto precedente, che si fermava a 3.000 euro.
Condizione essenziale è che l'impresa distribuisca almeno il 10% dei propri utili complessivi ai lavoratori. In tal caso, la tassazione agevolata permette di aumentare il netto percepito in busta paga, trasformando questo incentivo in un vero e proprio bonus.
A chi spetta il bonus
Non tutti i lavoratori subordinati avranno diritto al bonus. I requisiti da rispettare sono:
- essere dipendenti di un'azienda privata;
- l'azienda deve distribuire almeno il 10% degli utili ai dipendenti;
- la partecipazione deve essere regolata da contratti collettivi nazionali o territoriali;
- il lavoratore deve aver percepito un reddito da lavoro dipendente non superiore a 80.000 euro nell'anno precedente.
La misura non è quindi automatica, ma vincolata alla volontà dell'impresa e alla contrattazione collettiva. Il ruolo dei sindacati sarà cruciale per negoziare accordi equi e garantire l'accesso al bonus al maggior numero possibile di lavoratori.
Fino a 1.500 euro in più con le azioni aziendali
Il decreto prevede anche nuove forme di incentivazione legate ai premi di risultato. In particolare, l'articolo 6 introduce la possibilità per i lavoratori di ricevere azioni dell'azienda al posto dei premi in denaro.
Nel 2025, il 50% del valore delle azioni ricevute sarà esente da Irpef, fino a un massimo di 1.500 euro. Una misura che incentiva il coinvolgimento finanziario diretto dei lavoratori e promuove una maggiore condivisione dei risultati aziendali.
Una legge che cambia il rapporto impresa-lavoratore
La nuova normativa rappresenta un passo avanti significativo nel panorama delle relazioni industriali in Italia. Favorendo la partecipazione economica e gestionale dei lavoratori, lo Stato mira a costruire un modello di impresa più inclusivo, capace di premiare l'impegno e il contributo di tutti. Il bonus da 5.000 euro, insieme all'esenzione fiscale sulle azioni, è il primo segnale tangibile di questa trasformazione.