
Cos'è l'apprendistato di filiera
Il nuovo apprendistato duale di filiera, attivo dal 2025, consente la trasformazione del contratto di primo livello in un contratto di alta formazione e ricerca o in apprendistato per la formazione professionale regionale, previo aggiornamento del piano formativo individuale. Si tratta di una novità normativa significativa, che mira a costruire un percorso formativo strutturato fino a sei anni:
- 4 anni di scuola superiore,
- 2 anni di specializzazione presso le nuove ITS Academy.
Le tre tipologie di apprendistato nel 2025
Il nuovo assetto conferma e integra le tipologie già esistenti:
- Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale (Primo livello)
- 👉 Per giovani tra i 15 e i 25 anni.
- Apprendistato professionalizzante (Secondo livello)
- 👉 Per giovani tra i 18 e i 29 anni.
- Apprendistato di alta formazione e ricerca
- 👉 Anche questo destinato a giovani dai 18 ai 29 anni.
A queste si aggiunge, come già detto, il contratto di filiera, che rappresenta una sintesi tra formazione tecnica e inserimento in azienda.
Come si calcola lo stipendio netto in apprendistato
Nessun cambiamento nel calcolo rispetto agli anni precedenti
Sebbene siano state introdotte novità contrattuali e formative, non è cambiata la modalità con cui si calcola lo stipendio netto in apprendistato. Questo, infatti, continua a differenziarsi da quello dei dipendenti “standard”, anche in presenza della stessa retribuzione annua lorda (RAL), per due motivi principali:
- Diversa tassazione e contribuzione: il passaggio da lordo a netto prevede il calcolo di ritenute fiscali e contributive specifiche per l’apprendistato.
- Esclusione dal taglio del cuneo fiscale: gli apprendisti non beneficiano delle agevolazioni fiscali previste per i lavoratori subordinati.
I parametri da considerare
Per effettuare un calcolo corretto dello stipendio netto in apprendistato, è fondamentale conoscere:
- Durata del contratto, che incide sulla retribuzione (dal 45% al 100% della paga prevista dal livello d’inquadramento, a seconda dell’anno di apprendistato);
- Livello di inquadramento previsto dal CCNL di riferimento;
- Tipo di apprendistato: primo livello, professionalizzante o alta formazione e ricerca.
Inoltre, il CCNL può prevedere che l’apprendista sia inquadrato fino a due livelli inferiori rispetto alla posizione che si intende raggiungere al termine del percorso.
Contributi e trattenute
Per determinare lo stipendio netto, si parte dalla retribuzione lorda applicando i seguenti passaggi:
- Sottrarre i contributi previdenziali e assistenziali a carico dell’apprendista:
- Aliquota del 5,84% valida per l’intera durata dell’apprendistato e per un anno dopo la conferma.
- Applicare detrazioni fiscali (se previste) e il cosiddetto “bonus Renzi” o trattamento integrativo IRPEF, nei casi in cui ne spetti l’erogazione.
Contributi a carico del datore di lavoro
Anche per il datore di lavoro, l’assunzione in apprendistato comporta aliquote contributive agevolate:
- 11,31% per tutte le aziende, per apprendisti tra i 15 e i 29 anni;
- Per aziende con fino a 9 addetti:
- 1,50% nel primo anno,
- 3% nel secondo e terzo anno,
- 10% dal quarto anno in poi (o 5% per il primo livello).
Esempio pratico: apprendistato nel commercio e nell’industria
Apprendisti Commercio (CCNL Terziario)
Dal 1° giugno 2021, per i contratti di apprendistato professionalizzante nel commercio:
- l’inquadramento è quello corrispondente alla qualifica da conseguire;
- vengono escluse solo le percentuali per i livelli D1 e A1.
Apprendisti Industria Metalmeccanica (CCNL Metalmeccanici)
Nel settore metalmeccanico, la base di calcolo è spesso quella del livello D2, con una retribuzione iniziale pari all’85% dello stipendio lordo del livello. Le percentuali aumentano progressivamente in base all’avanzamento del contratto.